Il 2015 sta per finire e ci sembra dunque doveroso tirare due somme per quanto riguarda il cybercrime, ossia il crimine virtuale.
Come riferimento per queste considerazioni usiamo un report stilato da Norton reperibile a questo link, mentre i resoconti globali, con molti altri dati sono reperibili su questo altro link.
Un dato allarmante è che in totale, tramite il crimine virtuale, è stata rubata una somma pari a 2.4 miliardi di € ai vari utenti del web in Italia. Una cifra mostruosa. I più colpiti risultano essere i millenials, ossia la generazione Y. Quelli nati fra gli ’80 e il 2000 per intenderci. Quella generazione che è profondamente radicata nella tecnologia e che, probabilmente, prende la sicurezza informatica e digitale troppo sul leggero. Questa fascia di utenti utilizza maggiormente la tecnologia e la utilizza spesso e volentieri per fare acquisti online, tramite pc o dispositivi mobili, gestendo le proprie credenziali e dati sensibili con poca cautela.
Infatti, dati alla mano, il 32% degli italiani di questa fascia generazionale è stato colpito da cybercrime rispetto al 15% dei baby boomer, quelli nati nella fascia 46-64.
Solo il 15% sa cosa fare in caso diventassero vittime di cybercrime, è un dato piuttosto allarmante.
È anche vero che non ci si difende abbastanza. Fra tutti gli utenti che utilizzano password, meno della metà utilizzano password sicure, mentre un utente su 3 non utilizza affatto password.
Un altro dato preoccupante è che fra tutti gli utenti che condividono le proprie password nel mondo, le persone condividono una media di password per due account, principalmente tramite i seguenti mezzi:
Siccome quasi un italiano su due ha vissuto episodi di cyber crime in prima persona nell’ultimo anno, il 45% contro il 40% della media europea e il 46% nel mondo, potrebbe essere una buona idea, come proposito per il 2016, cercare di proteggere un po’ di più la nostra sicurezza virtuale e salvaguardare la nostra identità e il nostro portafoglio.