Il Growth Hacking è un processo che prevede una sperimentazione attraverso diversi canali di marketing per portare al successo un prodotto e incrementare il proprio business.
Questa metodologia è nata idealmente per le start-up, ma all’atto pratico è possibile applicarla anche in altri contesti.
Cos’è il Growth Hacking?
Il Growth Hacking è a tutti gli effetti una strategia di marketing online in grado di raggiungere obiettivi di crescita.
Il Growth Hacking è più che altro un approccio, un mindset. Non sarebbe propriamente corretto definire il concetto come vera e propria strategia (al punto che l’articolo può essere sia maschile che femminile): è piuttosto una metodologia, un modo di pensare nuovo per poter sviluppare un sistema accattivante e potenzialmente vincente, basato sulla sperimentazione strategica.
Si sviluppa il prodotto, si pensa ad una strategia di marketing digitale, si analizzano i risultati: immaginando di unire questi tre macro insiemi, fare Growth Hacking significa agire nella loro parte condivisa.
In buona sostanza questo nuovo approccio prevede il raggiungimento della crescita attraverso strategie che possono esulare dai canonici schemi.
Perchè impiegare la strategia del Growth Hacking?
Sono diversi i motivi che rendono il Growth Hacking la strategia ideale per le imprese in fase di lancio. Le caratteristiche però possono espandere la sua applicazione anche in altri contesti e scenari.
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Digital Marketing
il principio base su cui si fonda l’innovativo concetto è proprio il marketing digitale, più semplice da gestire a livello organizzativo perchè più circoscritto. -
Investimento ridotto
Essendo un percorso sperimentale, l’investimento iniziale per intraprenderlo è ridotto e non sono necessarie grandi campagne dispendiose. -
Promozione del progetto
Con il Growth Hacking è possibile promuovere il prodotto fin dalle fasi progettuali (per questo si colloca idealmente all’interno di una strategia ideale per le start-up).
Un mezzo strategico importante potrebbe essere la Viral Acquisition, il cui scopo è quello di preparare strategicamente l’attesa di un nuovo prodotto che verrà introdotto sul mercato, agendo sempre attraverso il digital marketing. -
Controllo immediato
Il feedback ottenibile è molto intuitivo e si può sviluppare in tempi brevi. -
Integrazione strategica
Per avere successo è sempre necessario integrare marketing online e marketing offline. Il Growth Hacking si sposa perfettamente con altre strategie più affermate e potenzialmente più sicure. -
Nuovi canali
Sperimentare significa trovare nuovi canali in grado di proporre nuovi strumenti strategici. La loro utilità può essere valida anche a distanza di tempo e non necessariamente identificativa di un prodotto specifico.
Come si sviluppa il Growth Hacking?
Essendo una sperimentazione strategica di marketing online, non esiste un percorso predefinito. È però palese che devono esserci alcuni paletti intorno ai quali sviluppare la strategia.
Processo
Non si tratta di definire una cosa certa, ma un intero processo che porta al raggiungimento di un obiettivo.
Crescita
Non esiste strategia senza obiettivo. La crescita è l’obiettivo della Growth Hacking. Fare Growth Hacking significa implementare una strategia sperimentale per poter incrementare il proprio business.
Sperimentazione
È il concetto basilare di questo approccio di marketing. Sperimentare è il verbo chiave che regge la definizione di Growth Hacking.
Efficienza
È necessario instaurare un percorso efficiente, ottimizzando le risorse a disposizione. Sperimentare non significa sprecare.
Per fare Growth Hacking servono tutti e quattro gli aspetti indicati. Mancandone solo uno, cade il principio.
Un po’ di storia
È il 26 Luglio del 2010 quando Sean Ellis scrive un post dal titolo “Find a Growth Hacker for your startup“.
Ma chi era Sean Ellis? Lavorava in ambito marketing per le più importanti startup della Silicon Valley; è colui che ha inventato il Referral Program di Dropbox, facendolo passare da 100.000 utenti a 4 milioni di utenti in 15 mesi e trasformandolo nel colosso che oggi tutti conosciamo.
Il suo lavoro consisteva nel risolvere i problemi di crescita delle aziende: e lui ci riusciva, sempre, nel giro di 6-12 mesi, in maniera sistematica.
Nel momento in cui si è reso che il suo lavoro era diventato un metodo ben preciso e strutturato, è lì che nasce il Growth Hacking.